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La differenza tra OSS e OSA

La differenza tra OSS e OSA

Differenza tra OSS e OSA: ruoli e ambiti di competenza

Le figure di OSS e OSA, sebbene sembrerebbero simili, si differenziano per ambiti di intervento e funzioni specifiche. La sigla OSS indica l’Operatore Socio-Sanitario, mentre OSA rappresenta l’Operatore Socio-Assistenziale.

L’Operatore Socio-Assistenziale (OSA) è una figura che agisce principalmente in contesti sociali, lavorando spesso in strutture di accoglienza, comunità, case di riposo o direttamente presso il domicilio di chi necessita di assistenza. Si occupa del supporto e del benessere delle persone con difficoltà, curando aspetti psicologici e di integrazione sociale.

L’Operatore Socio-Sanitario (OSS), invece, oltre a svolgere mansioni sociali, può lavorare anche in strutture sanitarie pubbliche e private, come ospedali, cliniche e case di cura. L’OSS supporta il paziente sia a livello fisico che psicologico, con l’obiettivo di favorirne un’autonomia progressiva.

Quali sono le mansioni specifiche e i percorsi di qualifica?
Nelle sezioni successive dell’articolo analizzeremo in dettaglio le competenze richieste, le attività operative di ciascuna figura professionale e i rispettivi attestati di qualifica riconosciuti a livello nazionale.

Principali differenze tra OSS e OSA

Secondo l’ISTAT, le professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali comprendono tutti coloro che supportano il personale sanitario nell’assistenza diretta, nella somministrazione delle terapie e nella tutela dell’igiene e sicurezza sanitaria. Questi professionisti si occupano di assistenza fisica e manuale, con mansioni che spaziano dalla prevenzione alla cura, fino alla riabilitazione e al recupero funzionale dei pazienti, soddisfacendo i loro bisogni primari.

L’Operatore Socio-Assistenziale (OSA) in Campania
L’OSA ottiene la qualifica dopo aver completato un corso di 300 ore e svolge attività di assistenza alla persona, prevalentemente di tipo sociale e domiciliare. Il suo ruolo si concentra sull’aiuto in attività quotidiane e di igiene personale, supportando anche la relazione dell’assistito con l’ambiente e la comunità. Non avendo competenze infermieristiche, il lavoro dell’OSA si focalizza sull’assistenza socio-culturale piuttosto che sanitaria. Tuttavia, con un’integrazione di ore di formazione, un OSA può ottenere la qualifica di OSS, espandendo così le proprie opportunità di impiego.

L’Operatore Socio-Sanitario (OSS)
La figura dell’OSS è stata istituita con l’Accordo Stato-Regioni del 2001. A differenza dell’OSA, l’OSS è un professionista che possiede competenze sia sociali che sanitarie, permettendogli di collaborare direttamente con il personale infermieristico e di partecipare a concorsi pubblici per ruoli in strutture sanitarie e ospedaliere. L’OSS contribuisce al benessere fisico, psicologico e sociale dell’assistito, svolgendo attività di supporto sanitario riconosciute anche nelle strutture pubbliche e private.

Gli attestati OSA rilasciati da enti di formazione accreditati, come i corsi riconosciuti dalla Regione Campania, consentono agli operatori di lavorare sia in ambito socioassistenziale in tutto il territorio nazionale.

L’Operatore Socio-Assistenziale (OSA) ha un profilo professionale incentrato sull’assistenza e il supporto delle persone in contesti sociali e domiciliari. Di seguito, una panoramica delle principali mansioni e delle opportunità lavorative che questa figura può intraprendere.

Mansioni dell’OSA

  1. Assistenza di base: supporto nelle attività quotidiane dell’assistito, come l’igiene personale, il vestirsi e il nutrirsi, fornendo un aiuto pratico e continuo.
  2. Supporto domestico: aiuto nelle faccende domestiche, inclusi la pulizia degli ambienti, la preparazione dei pasti e l’acquisto di beni di prima necessità.
  3. Assistenza relazionale: promozione della socializzazione, sia all’interno della struttura di accoglienza sia nel contesto domiciliare, creando un ambiente di ascolto e supporto psicologico.
  4. Accompagnamento: assistenza durante spostamenti e attività all’esterno, come visite mediche, uscite o partecipazione ad attività sociali e ricreative.
  5. Monitoraggio e supporto sanitario di base: osservazione dello stato di salute generale e comunicazione ai familiari o ad altri professionisti sanitari in caso di necessità, senza intervenire direttamente in ambito sanitario.
  6. Educazione e attività ricreative: coinvolgimento dell’assistito in attività ricreative o formative che stimolino le capacità cognitive e fisiche.

Principali opportunità lavorative per l’OSA

  1. Strutture socio-assistenziali: l’OSA può lavorare in case di riposo, residenze per anziani, centri diurni per disabili o comunità per minori, offrendo assistenza e supporto continuo agli utenti della struttura.
  2. Servizi di assistenza domiciliare: prestazioni a domicilio per anziani, disabili o persone con limitata autosufficienza, collaborando con i familiari per migliorare la qualità della vita dell’assistito.
  3. Case-famiglia e comunità di recupero: l’OSA può operare in comunità di accoglienza per soggetti vulnerabili, come minori non accompagnati, persone in difficoltà o soggetti in fase di recupero.
  4. Centri diurni: queste strutture offrono un ambiente di assistenza e socializzazione per anziani e persone con disabilità, dove l’OSA svolge un ruolo di supporto nelle attività quotidiane.
  5. Collaborazione con enti pubblici e privati: possibilità di lavorare per cooperative sociali, associazioni no-profit o direttamente per comuni e enti locali che offrono servizi socio-assistenziali.

Grazie alla possibilità di seguire percorsi di formazione aggiuntivi, come quelli per diventare OSS, l’OSA può ampliare le proprie competenze e avere accesso a ulteriori sbocchi professionali, in particolare in strutture sanitarie e ospedaliere.

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